La gloria delle Musicassette


Sono considerate un'icona degli anni ottanta con le quali i nostri genitori sono cresciuti ascoltando i migliori brani rock della storia e non solo: Bruce Springsteen, Pink Floyd, Vasco Rossi, Franco Battiato...
Da quando furono lanciate sul mercato nei primi anni sessanta fino alla loro presunta dismissione a metà degli anni duemila hanno conservato nei loro nastri i migliori capolavori della musica rock dei Pink Floyd e dei Queen, le supreme note pop di Michael Jackson e le tracce più commerciali che si ascoltavano nelle discoteche di quegli anni.

Ogni tanto capita di ritrovare in cantina un vecchio scatolone con al suo interno alcune audiocassette - magari messe lì da qualche papà a cui dispiaceva buttare tutta la sua colonna sonora dell'infanzia - e di iniziare a rovistare dentro. Si scoprono così i gusti di quei tempi e si ritrova forse qualche cassetta originale o addirittura intonsa che potrebbe far gola a molti collezionisti!

Molte persone - soprattutto gli stessi adulti - pensano che queste scatolette di plastica con al loro interno un sottile nastro magnetico siano desuete, tuttavia stanno ritornando di moda: sono proprio gli stessi giovani che, incuriositi, provano ad ascoltare qualche residuato bellico che hanno in casa e rimangono affascinati dalla qualità del suono nonostante il classico fruscio di sottofondo.
Negli Stati Uniti ad esempio dal 2016 al 2017 c'è stato un incremento del 35% delle vendite di musicassette; molte case discografiche inoltre pubblicano pubblicano i nuovi album sia su cd, sia su supporti digitali, sia su vinili che musicassette.



FUNZIONAMENTO E DURATA

Il nastro scorre alla velocità di circa 4,76 cm/s e viene letto da una testina magnetica che poi riproduce il tutto sullo stereo tramite le casse.
La cassetta si compone del lato A e lato B e in commercio esistono differenti durante:

- 46 minuti (23 per lato): ideali per registrare un disco in vinile e con spessore di 15-16 µm
- 60 minuti (30 per lato): spessore di 15-16 µm
- 90 minuti (45 per lato): spessore di 10-11 µm
- 120 minuti (60 per lato): il nastro in questo caso è spesso solo 9 µm

Con l'aumentare della durata della videocassetta lo spessore diminuisce per ragioni di spazio: per registrare 120 minuti ci vogliono più metri di nastro per cui per farcelo stare tutto dentro la cassetta di plastica bisogna ridurre lo spessore. Il problema principale ovviamente è la delicatezza: è molto facile che i nastri da 120 minuti si spezzino più facilmente in caso di problemi allo stereo o di utilizzo incauto.
Oltre alle durate sopracitate in commercio se ne possono trovare altre.



TIPI DI NASTRO (Fonte: Wikipedia)

Il nastro magnetico che si trova nelle cassette può essere composto da diversi materiali che cambiano la qualità del suono, i loro utilizzi ed anche i loro prezzi:

Il tipo I, detto anche nastro normale, fu il primo tipo di nastro introdotto; è quello più economico e dalle caratteristiche meno performanti, ma rimane comunque più versatile, essendo adatto a tutti gli usi; è un nastro con un basso rapporto segnale-rumore e una buona modulazione sia dei toni alti che di quelli bassi.
Il tipo II, indicato anche come "nastro al cromo" e riconoscibile dalla colorazione più scura, venne introdotto nel 1970 allo scopo di garantire una migliore qualità del suono registrato. Inizialmente si trattava di nastri al biossido di cromo, mentre a partire dalla metà degli anni settanta vennero prodotti nastri di tipo II al cobalto e ossido di ferro. Rispetto al tipo I si ha una migliore modulazione degli acuti, ma è più carente sui toni bassi. Risulta particolarmente indicato per la registrazione da fonti digitali come cd ed mp3.
Il tipo III fu introdotto negli anni settanta per unire i vantaggi dei tipi I e II, attraverso una composizione del nastro intermedia tra quelli normali e quelli al cromo. Dotato di una buona risposta sia sugli alti che sui bassi, non introduceva però grosse migliorie rispetto al tipo II ed è stato prodotto fino ai primi anni ottanta, quando fu soppiantato dal nastro di tipo IV.
Il tipo IV, detto anche "Metal", rappresenta il tipo di nastro più pregiato. Introdotto nel 1979, è dotato di una ottima modulazione degli acuti. Si trattava del nastro più costoso, oltre che più performante, benché nelle prime versioni tendesse a sporcare maggiormente le testine. È stato prodotto fino agli anni novanta, quando i progressi ottenuti nella lavorazione dei nastri di tipo I e II hanno reso minimo il divario con il tipo IV. È comunque ancora ricercato tra gli appassionati di musica su nastro per le sue qualità.



QUALITÀ DEL SUONO RISPETTO AL DISCO, AL CD E AI FORMATI DIGITALI

Si tratta di un dibattito molto aperto che sussiste da quando la cassetta ha sostituito il vinile, il cd ha sostituito la musicassetta e l'mp3 ha sostituito il cd.
Io preferisco che ognuno si faccia la sua idea perché ogni supporto ha un modo proprio di rendere il suono. Meglio un parere soggettivo che un parere tecnico!!

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