Il tempo perso [Perseo 16103B da tasca]

Immaginate di proiettarvi negli anni sessanta, quando non esistevano i telefoni cellulari, né tabelloni elettronici disseminati per le città che segnassero l'ora; il tempo era scandito semplicemente dai rintocchi del campanile di una chiesa oppure dai pochi orologi, rigorosamente a lancette, che si potevano osservare nelle stazioni ferroviarie o nelle piazze importanti. Allora gli unici strumenti disponibili erano questi, mentre nelle case si avevano le classiche sveglie che di notte non facevano dormire le persone a causa del rumoroso meccanismo e che la mattina svegliavano tutti.
Solo negli anni settanta arrivarono i primi pannelli a cristalli liquidi (LCD) e quindi i primi orologi elettronici, tra i quali ricordiamo anche quelli a cartelli magnetici oppure i famosi Casio e Seiko. Proprio in quegli anni l'elettronica giapponese iniziava a conquistare l'Europa e a spazzare via tutte le sue principali aziende...

Gli unici mezzi portatili per dedurre l'ora erano dunque l'orologio da tasca e da polso. Oggigiorno, invece, abbiamo sempre in mano il nostro cellulare e quindi lo consultiamo per guardare l'ora, inoltre ci basta guardare alle fermate dell'autobus, vicino alle farmacie oppure sui tabelloni autostradali. L'orologio da tasca è stato il primo a cadere nell'oblio, mentre chi possiede ancora quello da polso lo indossa soltanto per fare il figo.
La tecnologia da rispolverare non è altro che un tipo di orologio che si mette in tasca ed è assicurato ai pantaloni tramite una catenella di metallo per evitare cadute accidentali. Il funzionamento è garantito tramite un meccanismo a molla: ogni giorno bisogna caricarlo per garantirne un continuo funzionamento, altrimenti si ferma.
Possiamo esemplificare dicendo che girando la rotellina si va ad attorcigliare un filo metallico elastico che anziché srotolarsi di colpo, viene fatto srotolare piano piano fermandone il movimento continuo attraverso una serie di molle e bilancieri, e sfrutta l'infinitesima energia che genera srotorandosi piano piano per mettere in movimento le lancette.
Il complesso meccanismo conferisce ad ogni orologio un suo suono caratteristico e che evoca ai più anziani i momenti della loro giovinezza, perché anche loro adesso controllano l'ora sul telefonino.

È ora di presentarvi il mio orologio:

Marca: Perseo
Modello: 16103B
Anno di acquisto: Dicembre 1997
Movimento: Meccanico ETA 6498
Peso: 90,0 grammi
Diametro cassa: 46,0 mm
Spessore: 12,0 mm

La cassa è in ottone rivestito di cromo, mentre il quadrante è bianco con i numeri arabi di color verdino (?). La lancetta dei secondi sta al sei.





La catenina, di Morellato, è stata acquistata a parte, mentre il moschettone a cui è attaccata deriva da un portachiavi.
Le lancette ed in numeri sono stati trattati con materiale che li ha resi luminosi al buio, caratteristica difficile da trovare per gli orologi della stessa marca, mentre un difetto di fabbricazione ha fatto rimuovere facilmente la cromatura; al posto di spendere soldi per ripristinare lo strato di cromo, ho preferito rimuoverlo completamente. Il risultato originale consta nella cassa posteriore completamente in ottone come negli orologi dell'Ottocento.
Preferisco non mostrare una foto di siffatto artifizio per non far storcere il naso ai fissati ed ai collezionisti.


Commenti

Post popolari in questo blog

Esposimetro analogico REVUE s130

Kiev 19

Zeiss Super Ikonta 532/16